C’è un angolo di Val Brembana dove, un tempo, ha soffiato un vento leggendario.
Oggi voglio rincorrere con te proprio questa scia, e portarti su sentieri di pietra dove storia, letteratura, arte e tradizione si sono strette la mano.
E a proposito di sentieri: prepara scarpe comode e mente leggera, perché il borgo in questione, Cornello dei Tasso, piccolissima frazione di Camerata Cornello, è raggiungibile solo a piedi, come tutte le scoperte più belle.
Non vedo l'ora di darti qualche spunto per immergerti pienamente nel genius loci di questo borgo!
Il mercato sotto i portici di Cornello, culmine della via Mercatorum
Il piccolo borgo di Cornello dei Tasso, lambito dalle acque del Brembo, e interamente realizzato in pietra a vista, è uno dei protagonisti della prestigiosa classifica de “I borghi più belli d’Italia”: tra le sue molte peculiarità, l’aver conservato al meglio la struttura urbanistica medioevale, quasi un unicum nella nostra provincia!
E proprio nel corso del medioevo, Cornello brillava come cruciale centro di commerci, collocandosi lungo l’antica via Mercatorum.
Questa storica strada, percorsa dai mercanti, come suggerisce il nome, risaliva da Bergamo in direzione della Val Seriana per poi, all’altezza di Selvino, orientarsi verso la Val Brembana; le sue numerose biforcazioni portavano i mercanti nelle varie zone del territorio bergamasco circostante, ma anche oltre, come ad esempio nella vicina Valtellina.
La via Mercatorum fu intensamente frequentata fino all’ultimo decennio del 1500, quando sotto la dominazione veneziana venne tracciata sul fondovalle la via Priula. Questa strada, che non toccava più Cornello, escluse di fatto il borgo dai traffici, portando al venir meno di quella sua importante funzione di punto di snodo tra la media e l’alta valle.
Ma, come spesso accade, il “male” non venne per nuocere, almeno dal punto di vista di noi contemporanei: il secolare isolamento che derivò da questa situazione, infatti, favorì la completa conservazione dell’originario tessuto urbanistico del borgo di Cornello, che giunge a noi, oggi, cristallizzato in quella sua bellezza sospesa nel tempo.
Il cuore del borgo era, e rimane ancora oggi, proprio nei porticati delle antiche case di Cornello, all'ombra dei quali si affacciavano le numerosissime botteghe che resero il borgo un centro commerciale di grande rilevanza, e fra i quali, cinque secoli fa, riecheggiava il vociare di mercanti e acquirenti. Oggi, fra questi portici, si avverte invece un suggestivo silenzio.
Cornello e la casata dei Tasso: Bernardo e Torquato
La storia di Cornello, allo stesso tempo, è legata a doppio filo alla nobile casata dei Tasso, che affonda le sue origini proprio in questo borgo.
Il casato dei Tasso godette, però, di una "nobiltà" ben più che materiale, perché diede i natali a personaggi che si distinsero così profondamente da svoltare il corso della Storia!
Primo fra tutti il celebre poeta Torquato, figlio del meno noto – e più modesto nel maneggiare rime – Bernardo. Quest’ultimo, secondo alcune fonti nativo di Bergamo, viaggiò lungamente in qualità di diplomatico al servizio di numerosi Signori, tanto che suo figlio Torquato nacque molto lontano da qui, a Sorrento.
La vita di Torquato Tasso fu estremamente travagliata; i suoi tormenti, però, si mossero di pari passo con la maturazione del suo livello poetico, che sfociò nella composizione della Gerusalemme Liberata, fondamentale e straordinario poema che, a ben guardare, riflette la stessa inquietudine del poeta.
Seppur lontani, Bernardo e Torquato mantennero un legame profondissimo con la loro terra d’origine e con i parenti bergamaschi, come dimostra la fitta corrispondenza che scambiavano.
Torquato spese sempre parole di sincero affetto per quella che definiva la sua “Patria”, e in alcune lettere dichiarò come la natura stessa lo portasse a onorare questa terra: “Frattanto mi trattengo in Bergamo mia Patria, ove ho pasciuto il digiuno d’un lunghissimo desiderio di riveder gli amici, e i Parenti; né potevo in altro modo meglio conoscere quanta sia la Carità della Patria, e quanta la tenerezza del suo onore”.
E in un’altra lettera: “Io vorrei in tutti i modi esser in Bergamo per questa fiera, perché è ragionevole che dopo tanti anni goda qualche giorno della vista della Patria, e della conversazione de’ Parenti e degli amici”.
Addirittura, il sommo poeta dedicò un intero sonetto alla sua terra d'origine: i suoi versi sono oggi incisi su di una targa affissa sulla facciata dall'ex Ateneo di Scienze, Arti e Lettere, in Città Alta!
Anche nei momenti più cupi, l’interlocutore prediletto del poeta fu proprio la sua Bergamo: recluso nell’Ospedale ferrarese di Sant’Anna perché ritenuto «furioso», chiese infatti alla Signoria di Bergamo un’intercessione in favore della sua liberazione, definendosi “bergamasco non solo per origine, ma anche per affezione”.
Più volte, del resto, Torquato tornò nella sua città d'origine, e per l’ultima volta proprio dopo la detenzione in Sant’Anna, ospite del palazzo di famiglia, che ancora si staglia imponente lungo il corso di via Pignolo, la strada per eccellenza dove sorsero gli antichi palazzi nobiliari della città.
A Cornello, invece, sono ancora visibili i suggestivi ruderi del più antico palazzo abitato dalla casata dei Tasso, precisamente nella parte meridionale dell’abitato: di questo edificio fortificato rimangono oggi solo le fondamenta, parte delle mura di sostegno ed un arco.
Passeggiando per il cuore del borgo, invece, puoi scovare un altro dei palazzi tassiani, più recente, riconoscibile dallo stemma della famiglia affrescato sulla facciata, su cui spiccano la raffigurazione di un tasso e un corno postale: sul primo elemento ci siamo, ma perchè un corno postale?!
Continua a leggere per la risposta!
Il museo dei Tasso e della storia postale di Cornello
Ebbene sì: la casata dei Tasso si distinse egregiamente, inoltre, per l’abilità imprenditoriale di alcuni suoi esponenti, che fondarono, e gestirono per secoli, il servizio postale europeo!
Originari del piccolo borgo di Cornello, intraprendenti personaggi discendenti da questa casata si ritrovano nella genesi della Compagnia dei Corrieri della Serenissima, che curava i collegamenti sulle linee Venezia-Milano e Venezia-Roma, e più avanti nella gestione delle Poste pontificie, fino a giungere a detenere, per secoli, il monopolio del servizio postale tra l’impero tedesco e gli altri stati d’Europa.
Tra la manciata di casette di Cornello esiste infatti un meraviglioso museo dove poter approfondire tanto la genealogia della famiglia Tasso, con particolare attenzione ai suoi esponenti più celebri, quanto le origini e gli straordinari sviluppi del sistema postale ideato da questi industriosi membri della casata.
Tante ed eccezionali le testimonianze conservate, tra cui, ad esempio, una lettera di metà Ottocento affrancata con un esemplare del primissimo francobollo della storia, il cosiddetto Penny Black!
La traccia tassiana emerge anche in un altro straordinario luogo, che si trova nella parte più alta del borgo: la chiesa di Cornello, dedicata ai Santi Cornelio e Cipriano, la cui costruzione e gestione furono possibili grazie al sostegno economico della famiglia Tasso.
Lo splendido campanile pendente con finestre bifore, raro esempio di architettura romanica del territorio brembano, svetta sull’abitato e tra i boschi.
All’interno della chiesa, un grandioso ciclo di affreschi è conservato proprio nella cappella nobiliare dei Tasso, tra cui spiccano due raffigurazioni di Santa Caterina D’Alessandria, patrona dei corrieri postali! Infine, prestando attenzione alla pala con la Crocefissione, si nota sulla cornice, ancora una volta, lo stemma del casato dei Tasso.
Bonus track: il borgo di Oneta, patria di Arlecchino
Il nostro vento leggendario non si esaurisce però a Cornello, ma spira fino a Oneta, vicino borgo posto anch’esso lungo la via Mercatorum. Questo delizioso abitato è celebre perché legato alla più amata maschera della Commedia dell’Arte e del nostro Carnevale, Arlecchino!
Sapevi fosse di origine bergamasca? - Ti racconto tutto qui! Proprio a Oneta, infatti, sorge la “Casa museo di Arlecchino”.
Sai invece cosa unisce i due splendidi borghi di Cornello dei Tasso e Oneta? Un film, dedicato ad Arlecchino, e girato proprio a Cornello: la pellicola "Io, Arlecchino", firmata e interpretata dal bergamasco Giorgio Pasotti, è uno dei molti sceneggiati che hanno preso vita nella cornice straordinaria del nostro territorio: puoi gustare questa carrelata di splendidi film qui!
Buon viaggio, che sia sui sentieri della storia, o tra le scene di un bel film, dalla Margì!
Sitografia:
Riferimenti fotografici:
Portici di Cornello @simorizzi76, via Instagram
Tasso in Sant’Anna: Di Eugène Delacroix - Web Gallery of Art: Immagine Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1144148
Rovine dell'antico palazzo Tasso @followbergamo, via Instagram
Gerusalemme Liberata in versione "da viaggio" @beniculturali3.0, via Instagram
Borgo di Cornello sovrastato dalla chiesa @unaboccatadarte, via Instagram
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