Mancano solo dei tavolini con le sedie impagliate, le insegne bohémien dei Cafè e le note di La vie en rose (ti invito ad ascoltarla mentre leggi!!) e poi questo quartiere di Bergamo potrebbe tranquillamente essere scambiato per una piccola Parigi!
Sto parlando del quartiere di S. Lucia, una zona che per noi bergamaschi è nota per la vicinanza allo storico Ospedale Riuniti di Bergamo o per i comodi parcheggi per raggiungere Città Alta a piedi, ma che credo non abbiamo mai osservato con il giusto sguardo.
Ecco perché ho deciso di portarti in tour con me: tieni d'occhio il calendario e presto potremo scorrazzare insieme in giro per le vie di questo meraviglioso angolo di Bergamo.
Nel frattempo, eccoti qualche spunto per scoprire in autonomia la bellezza di questo angolo Liberty bergamasco!
Il quartiere Santa Lucia: una città-giardino
Il quartiere di S. Lucia si adagia sulle pendici del colle di Città Alta: è come se fosse al sicuro, abbracciato da un lato dallo sperone che da Porta S. Giacomo avanza verso la pianura e, dall'altra parte, dai colli che avanzano verso Longuelo e Mozzo.
Il verde decora questo anfiteatro naturale, che, proprio per l'abbondanza delle sue risorse agricole e per il suo essere così soleggiato, da sempre è chiamato Conca d'Oro; gli abitanti nell'ultimo secolo ne hanno conservato l'aspetto naturalistico curando giardini meravigliosi che decorano ville incantevoli.
Il quartiere di S. Lucia nasce attorno ad un monastero trecentesco votato a S. Lucia, la cui storia è ricordata dalla piccola chiesetta che tutt'ora sorge nel cuore di questo piccolo mondo. Accanto alla chiesetta la Scuola Imiberg si insedia in un vecchio orfanotrofio maschile di inizio Novecento, poi divenuto ospedale militare durante la Prima Guerra Mondiale.
Questa zona della nostra città rimane isolata al di fuori delle Muraine, le Mura medievali, fino al loro abbattimento a inizio Novecento: l'area viene urbanizzata e diventa un nuovissimo quartiere in stile Liberty destinato alla borghesia nascente.
Ville e piccole palazzine sono destinate a imprenditori, commercianti, medici e architetti, in rapida ascesa in piena Belle Époque: nasce così una vera e propria città-giardino, chiamata “I villini”, con case che si distribuiscono in un reticolato di strade perpendicolari fra di loro.
Autori di questa impresa sono i fratelli Ingegnoli di Milano che, in poco meno di trent'anni, daranno vita ad una zona residenziale che ospiterà più di 1000 abitanti.
Le ville Liberty del quartiere Santa Lucia. La Bassiana
Ogni singolo villino ha una storia a sé e un legame con la proprietà che lo rende unico e affascinante. Ti invito a perderti lungo via Nullo, via Milano, via Mazzini: osserva i cancelli, i soprafinestra, le grate, le decorazioni in cemento armato, gli stucchi..
Qui il Liberty esplode in tutte le sue forme, dando vita a ghirlande floreali, nastri, volute, fiori e dettagli naturalistici, il tutto utilizzando i tre materiali tipici di questo periodo post industriale, ovvero il cemento armato, il ferro battuto e il vetro. Tre materiali tutto sommato poveri, che vengono alla ribalta grazie all'arte industriale, ma che il Liberty trasforma in materiali per forme artigianali, uniche, e per questo costose.
L'Art Nouveau diventerà così l'arte ufficiale di questa nuova borghesia che affronta il nuovo secolo con entusiasmo, passione, fiducia nel progresso e nel futuro.
Al n. 50 di via Nullo si trova Villa Bassiana che è stata paragonata ad un castello o addirittura a un'enorme nave.
Il nome, la Bassiana, si rifà al proprietario di questa villa, l'avvocato Bassano Gabba, noto politico milanese. Fu infatti sindaco di Milano e Senatore del Regno d'Italia. Nel 1916 commissionò all'architetto Angelo Sesti questo incantevole edificio, costituito da più strutture decorate in stile Liberty.
Il nome della villa e la data di costruzione sono incisi su uno scudo nel lato che si affaccia sull'imbocco della galleria, mentre due splendide donne voluttuose in abiti svolazzanti, elementi tipici dell'arte Liberty, affiancano lo stemma con il nome del proprietario sul portale d'ingresso del palazzo, lungo via Nullo.
La complessa struttura è arricchita da decorazioni, archi e materiali di diversa natura: in particolare ti invito ad osservare i diversi ciottoli che ricoprono le superfici, creando mosaici di pietre che muovono le pareti e creano un effetto naturalistico, tipico dell'arte floreale, e le spirali e le volute delle decorazioni in ferro battuto che adornano i cancelli e le inferriate.
Le ville Liberty. Villa Bracciano
Ma forse la più stupefacente di tutte le ville, nonché la più amata e desiderata con gli occhi a cuore da tutti coloro che transitano in auto lungo via Nullo, è Villa Bracciano.
Anche in questo caso il nome della villa si rifà al proprietario, Carlo Bracciano, che commissionò nel 1906 questa sua incantevole dimora a Luigi Bergonzo (tieni a mente questo nome: te ne parlerò più avanti, perché il suo nome si lega ad un altro edificio del quartiere).
Come per la Bassiana, anche per Villa Bracciano i moduli della struttura sono complessi e spezzettati dalla presenza di volumi diversi, in particolare una torretta e una incantevole terrazza, che rendono dinamica la costruzione.
Ma le vere perle di bellezza sono le decorazioni ad affresco e in cemento armato: fiori, nastri e piccoli angioletti si distribuiscono lungo le finestre e i sottotetti e colmano la facciata principale, incorniciando anche una scritta realizzata con un font tipicamente Liberty: è un motto virgiliano in latino, LABOR OMNIA VINCIT, ovvero "la fatica vince ogni cosa", una citazione che ci ricorda l'anima imprenditoriale di questo quartiere, in un'epoca in cui il progresso, il lavoro e l'impegno professionale simboleggiavano prestigio e potere.
L'ex-ENEL di via Nullo
Il quartiere è chiuso a Sud dall'area oggi chiamata BERGAMO+: il complesso ipermoderno è stato progettato dagli archistar Antonio Citterio e Patricia Viel, riqualificando l'area che un tempo ha visto sorgere la storica centrale ENEL.
Lungo via Mazzini, all'incrocio con via Nullo, si può ancora osservare la Sala dei macchinari progettata nel 1911 in stile Liberty da Luigi Bergonzo. Eccolo di nuovo all'opera nel quartiere: Luigi Bergonzo sarà padre di Alziro, ovvero l'autore della Fontana della Zuccheriera, della Torre dell'Autostrada e del Palazzo della Libertà a Bergamo.
Oltre a questo edificio, il complesso ospita nella parte interna una seconda struttura simile, un tempo destinata alle turbine e ai macchinari, ora adibita ad accogliere abitazioni ad uso privato.
Le facciate però sono rimaste praticamente intatte: proprio per la loro destinazione d'uso, hanno ampie finestre distanziate da lesene gigantesche. Agli angoli i capitelli sono decorati da corone floreali tipicamente Liberty.
Prima di proseguire con l'ultimissima tappa del nostro tour virtuale, visto che sono certa che ti ho stuzzicata a sufficienza, puoi farti un giro con me alla scoperta del quartiere di S. Lucia guardando questo mini video su Instagram!
Una deliziosa pausa in via dello Statuto
A cinque minuti a piedi da via Nullo, in via dello Statuto, potrai trovare il Campton Cafè, un locale che ti permetterà di viaggiare nella Londra degli anni ‘30 per gustarti una deliziosa merenda accompagnato da una piacevolissima selezione di musica jazz.
Se vuoi saperne di più su questo e su altri locali bergamaschi puoi farlo acquistando l’e-book “Colazione in viaggio” nato dalla mia collaborazione con Marzia di @flavouriteplace!
La Scaletta di Santa Lucia Vecchia
Da questa zona per raggiungere Città Alta si percorre la storica scaletta di S. Lucia Vecchia che era utilizzata dai contadini dediti alla coltivazioni delle storiche aree terrazzate (i broli) per raggiungere velocemente la città con i loro raccolti.
La scaletta, che conta quasi 200 scalini, è tra le più amate dei bergamaschi: si parcheggia alle Piscine Italcementi e dalla Rotonda all'imbocco della galleria si inizia la salita susu verso via Tre Armi, sbucando proprio sotto le Mura veneziane. A pochi passi dall'inizio della scaletta si incontra Villa Tentorio, l'ennesima meravigliosa villa del quartiere!
Per concludere ti lascio un breve video su Instagram per percorrere insieme a me virtualmente la scaletta e arrivare sotto le Mura all'altezza di Porta S. Giacomo.
Noi ci vediamo dal vivo in un tour che come immaginerai sarà magnifico: scopriremo tante altre chicche del quartiere e vivremo insieme quest'atmosfera parigina in un angolo di paradiso della nostra città!
VIVI O HAI VISSUTO IN QUESTO QUARTIERE?
Se hai delle storie del quartiere di S. Lucia da raccontarmi, sarò felice di leggerle!
Scrivimi qui: info@nadiamangili.com
Che meraviglia