Oggi ti racconto una bottega speciale di Città Alta: gustosissima, amatissima, bergamasca!
In questi giorni di lockdown ho riflettuto parecchio sulle parole che più circolano in questi giorni: "Siamo tutti sulla stessa barca" è l'espressione che più ho amato, a cui mi sono aggrappata per sopravvivere alla mia situazione disperatissima. E stando su quella barca, mi sono guardata attorno e ho trovato tante persone che, come me, stavano soffrendo in particolare per la mancanza di turismo nella nostra città.
Ho quindi pensato di dare una mano ai tanti commercianti di Città Alta, a quelle donne e a quegli uomini a cui sorrido ogni volta che attraverso la Corsarola, quelle persone che consiglio ai miei viaggiatori, le stesse persone con cui fino a ieri condividevo giornate di sole ma anche giornate difficili e complesse durante tutto l'anno.
Ho fatto loro una piccola intervista che ti riporto integralmente, qualche domanda per raccontare la loro bottega, il loro approccio in questa complessa situazione. Ma anche cosa si sentono di dire ai Bergamaschi, ai turisti e sì, anche agli altri commercianti. Dopotutto, siamo tutti sulla stessa barca.
Oggi ti racconto la bottega Il Circolino, la casa dei piatti della tradizione bergamasca!
Da quanti anni siete in Città Alta?
Siamo nati nel 1981 come centro anziani e gestiamo direttamente il ristorante e tale centro dal 1989.
Ci raccontate la storia della vostra bottega?
La nostra Cooperativa vanta più di un migliaio di soci, di cui 60 dipendenti soci lavoratori, che col loro impegno sostengono la nostra mission, cioè le nostre attività sociali: pasti a domicilio agli anziani del quartiere, spazio compiti per i bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, la Polisportiva Bergamo Alta (società dilettantistica di calcio e pallavolo), sostegno ad associazioni come Amici di Padre Pedro (Brasile), Emergency Italia.. Noi crediamo fermamente che si possa fare impresa in modo sostenibile, creando occupazione e nuovi posti di lavoro, favorendo l’integrazione di immigrati e lavorando con soggetti svantaggiati (quali portatori di handicap, detenuti a fine pena, persone autistiche) al fine della risocializzazione.I l tutto avviene grazie al motore della Cooperativa, il ristorante Circolino, che ospita ogni anno più di 150000 avventori, che da noi possono assaporare piatti della tradizione bergamasca e prodotti del territorio a prezzi contenuti.I n questi anni siamo diventati un punto di riferimento per il quartiere di Città Alta, fondando anche la Rete Socioeducativa di Bergamo Alta; inoltre nell'ultimo periodo ci stiamo impegnando nella ristrutturazione dell’edificio che ospita la nostra sede dagli anni ’80: il complesso di S. Agata, convento medievale divenuto carcere agli inizi dell’800 e rimasto carcere della città fino al 1977. Stiamo sistemando l’antica chiesa portando alla luce scavi di epoca romana e restaurando affreschi di epoca rinascimentale. I nostri fondatori e la gran parte dei nostri soci sono persone native di Città Alta che, negli ultimi anni, si sono impegnate a migliorare il tenore di vita del quartiere.
In questi giorni di chiusura forzata, che cosa vi manca di più in assoluto di Città Alta?
Ciò che ci manca di più in questo periodo è la possibilità di fruire della bellezza di Bergamo Alta e dei rapporti umani che, anche grazie alla magia del luogo, in essa si creano.
Cosa vi manca dei vostri clienti affezionati? E dei turisti/viaggiatori?
Ci manca la loro gioia di passare i momenti liberi da noi e quell'empatia che si instaura tra noi che lavoriamo e loro che si divertono.
Avete uno shop online o avete attivato qualche consegna a domicilio o qualche servizio utile in questi giorni per chi abita in città alta o per i vostri clienti?
Dall'inizio di aprile abbiamo attivato un servizio di pizza a domicilio sull'intero comune di Bergamo; inoltre nei weekend proponiamo i nostri piatti più tipici consegnati direttamente nelle case dei Bergamaschi insieme ad un gran numero di etichette di vini a prezzi fortemente scontati. A breve faremo anche serate culinarie a tema, in cui chi vorrà potrà ricevere a casa sua le nostre proposte più sfiziose.
Cosa vorreste dire ai proprietari/gestori delle altre botteghe di incoraggiante in questi giorni?
Ci vuole tanta tanta pazienza, teniamo duro, ma torneremo sicuramente, prima o poi, agli antichi splendori di borgo storico fruibile per migliaia di persone.
Qual è la prima cosa che farete quando potrete riaprire la tua bottega?
Riabbracceremo tutte quelle persone che, normalmente, ci frequentano quotidianamente, in primis tutti i colleghi.
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