top of page

Domenica vado a.. scoprire tre chiese contemporanee!

Ciao! Sono sempre io, Valentina!

Eccoci con la seconda puntata della rubrica che ho creato durante il mio stage con la mitica Margì!

Ho cercato di realizzare tre tour speciali, che fossero il più dettagliati possibili e soprattutto da fare in autonomia con i tuoi amici o la tua famiglia!

Li ho pensati come una vera e propria guida da salvare e portare con te quando deciderai di partire alla scoperta del territorio!


Per tre settimane, ogni mercoledì pubblicherò un post sul blog de la Margì, con tre percorsi da fare in Città o in provincia di Bergamo, quando ti andrà.

E allora perchè parliamo di domenica?

Abbiamo scelto #domenicavadoa perchè è la frase che diciamo ai colleghi in ufficio prima di salutarli il venerdì alle 17, perchè è il messaggino in whatsapp che mandiamo all'amica prima di aggiungere "vuoi venire?", perchè ci piace pensare che questi luoghi siano l'alternativa giusta alle domeniche nei centri commerciali! La scorsa settimana ti ho portato in visita al Romanico di Almenno!

Se hai perso la puntata, puoi recuperarla qua!

...Sei pronto a scoprire quale altro tour ho creato?!

Ah, prima di lanciarti nella lettura, ricordati, se ci andrai, di inserire l'hashtag #domenicavadoa nei tuoi post: siamo curiosissime di vedere i tuoi meravigliosi scatti! Buon viaggio e buona esplorazione!



..SCOPRIRE TRE CHIESE CONTEMPORANEE!



PERCHÉ QUESTO TOUR?

Oggi voglio sorprenderti con un tour che non avrai mai immaginato di fare, che nasce dalla mia passione per l’architettura sacra contemporanea. Negli ultimi anni sono state realizzate parecchie chiese!

Ne avrai incontrate diverse e non puoi negarlo, alcuno lasciano davvero perplessi: le loro forme sono così nuove che il nostro occhio non è abituato ad associarle ad un luogo sacro!

Credo sia giunto il momento di fare chiarezza e di approcciarci ad esse con occhi diversi, partendo dall'idea che dietro alle forme meno tradizionali c'è il desiderio di creare uno spazio sacro che sappia parlare al fedele di oggi. Gli architetti saranno riusciti a portare a termine questa importante missione? 

A te il giudizio… però solo dopo aver visitato tre chiese di Bergamo, vicinissime tra loro, ovvero le chiese di Loreto, Longuelo e del nuovo Ospedale!

IL PERCORSO ALLA SCOPERTA DELLE TRE CHIESE CONTEMPORANEE

Ecco l’itinerario da seguire su Google Maps!

Ma le novità non finiscono qui: voglio proporti di fare questo tour con la bicicletta

Con questo mezzo potrai accorciare i tempi, rispettando l’ambiente e godendo anche di nuove ciclabili fresche fresche inaugurate dal Comune di Bergamo da pochi giorni! Siamo pronti? Si parteee!!!

1^ TAPPA: CHIESA DELL'IMMACOLATA DI LONGUELO

Partiamo dalla chiesa dell’Immacolata di Longuelo: ammira le sue forme morbide e le superfici chiare: pensa che è tutta in cemento armato! 

Risale agli anni ’60, quando la fiducia in questo nuovo materiale era massima: si pensava fosse indistruttibile, ma purtroppo non fu così, poichè già negli anni ‘80 il cemento cominciò a degradarsi e necessitò di un restauro.

Oggi è così pulita e “nuova” perché nel 2016 ha subito un secondo restauro.

Chi l'ha progettata? L'Architetto Giuseppe Pizzigoni: il desiderio di sperimentare le possibilità tecniche del calcestruzzo lo porta a compiere imprese al limite del fattibile!

Decide infatti di realizzare delle volte molto ampie e molto particolari, dette “paraboloidi iperbolici”.

In questo modo, Pizzigoni rende sinuoso questo materiale durissimo e massiccio e realizza delle volte sottili, il cui spessore si riduce fino ai 5 centimetri! La struttura diventa così più leggera e richiede meno materiale per coprire grandi spazi, riducendo anche i costi. 

La chiesa di Longuelo non è il primo edificio costruito da Pizzigoni con le “volte sottili”: egli le sperimenta nelle stalle di sua proprietà a Zandobbio nel 1956.

Altri edifici saranno poi realizzati negli anni ’60: uno stabilimento, diversi asili… e, per quando possa sembrare dissacrante, la copertura dei porcili di un’azienda agricola di Torre Pallavicina (guardali qui)!

Insomma “dalle stalle alle stelle” come disse Sandro Scarrocchia, architetto e storico dell’arte.

La chiesa di Longuelo, infatti, è l’ultima realizzazione e la meglio riuscita delle sperimentazioni sulle volte sottili: Pizzigoni morirà nel 1967, un anno dopo l’inaugurazione della chiesa.

Gira attorno per ammirarla più che puoi: ogni scorcio sarà sempre nuovo!

Pizzigoni parte da una struttura a base quadrata, suddivisa a sua volta in quattro quadrati, ognuno coperto da 5 volte che giocano fra loro.

La complessità non ti deve frenare: ti consiglio, come ho fatto io, di entrare in chiesa dagli accessi laterali e lasciare che il tuo occhio corra lungo le volte dalle morbide curve e dalla superficie ruvida e grigia.

Come noterai, la chiesa non è molto luminosa e la poca luce naturale entra dalle vetrate, poste tra i vuoti delle volte e realizzate da Mino Marra. L’artista era un allievo di Pizzigoni in Accademia Carrara.

Allo stesso modo, la grande opera sopra l’altare, che rappresenta una Maria Immacolata bianca a rilievi geometrici, è di un altro allievo, Dietelmo Pievani.

Il tabernacolo di bronzo a forma di tenda, invece, è di Claudio Nani, figlio di Attilio, il noto scultore originario di Clusone.



La chiesa dell'Immacolata

La facciata della chiesa


Un particolare del portale d'ingresso


L'interno della chiesa

(Fonte: @wilkinschroeder via Instagram)



Alcuni particolari delle forme architettoniche


Una foto storica della costruzione della chiesa

(Fonte: Wikipedia)


2^ TAPPA: CHIESE DI LORETO

Esci e risali in sella: direzione parrocchia di Loreto!

Ti basterà seguire la ciclabile (qui il percorso in Maps) e arriverai alla chiesa di Loreto, o meglio alle chiese di Loreto Sul sagrato infatti se ne affacciano ben tre: la chiesa moderna, dalle forme geometriche, si affaccia sullo stesso sagrato della chiesa parrocchiale. Quest’ultima, dalla facciata neoclassica scandita da colonne di ordine gigante, risale al 1850 e ingloba al suo interno un’altra chiesa molto più antica. 

Vedi il portico a sinistra della parrocchiale?

La porticina in legno è l’accesso al Santuario della Madonna di Loreto, una riproduzione della casa di Maria di Loreto nelle Marche, secondo la tradizione trasportata dagli angeli dalla Palestina. Il santuario bergamasco viene edificato nel 1622 e ha dato il nome e l’origine al quartiere e alla parrocchia. 

Ma concentriamoci ora sulla chiesa più recente.

La sua storia è lunga e travagliata: già dal 1980 il quartiere di Loreto necessitava di un nuovo spazio sacro perché nel giro di una decina d’anni la popolazione era passata da 2 mila a 11 mila abitanti!

Ma tra progetti e permessi, le cose vanno per le lunghe; l’occasione arriva nel 2000, quando la Conferenza Episcopale Italiana lancia un grande concorso di edilizia sacra: la parrocchia di Loreto si candida e viene scelta!

Le sarà assegnato il progetto di Vittorio Gregotti e un finanziamento della CEI.

Per darti un’idea, Gregotti è l’architetto che ha restaurato alla fine degli anni ‘90 la GAMeC di Bergamo, trasformando il vecchio convento in museo.

A Milano, invece, si è occupato della riqualificazione del quartiere Bicocca.

Ma torniamo però alla chiesa. Partiamo dalla pianta, che riprende un simbolismo abbastanza comune: è quadrata, forma da sempre simbolo dell'uomo.

Ma una volta dentro, ti accorgerai che nel quadrato si inscrive un grande cerchio, simbolo del divino. E questo cerchio è un’incredibile cupola rovesciata che pende verso il basso: all’interno ha un foro a cannocchiale per far entrare la luce e condurla direttamente all’altare.

Sembra quasi che il divino, la cupola che di solito si innalza verso l’alto, scenda invece verso il basso per incontrare l’uomo, qui, sulla terra.

Spostati verso il battistero, a sinistra dell’ingresso principale: ritorna l’idea del cerchio e della sfera.

Infatti, la vasca ottagonale ha un bacino sferico ed è sovrastata da una fascia circolare metallica e da un bacino rovesciato: insieme, creano una sfera immaginaria.

Avanza ora verso l'altare: il presbiterio è molto piccolo e la parete di fondo è ad arco di cerchio per proiettare ancora di più l’altare e il sacerdote verso i fedeli. In questo modo, il rito diventa ancora più collettivo e il presbiterio non viene percepito come una zona separata.

Prima di uscire, dai un’ultima occhiata alla luce e ai materiali: i lucernari sono davvero tanti per creare una luce cosiddetta zenitale, cioè proveniente dall’alto.

Le pareti sia interne che esterne invece sono rivestite da una pietra arenaria quarzifera, giallo-dorata, proveniente addirittura dall’India. Osserva come gioca la luce sulle sue superfici intenzionalmente non levigate.



L'ingresso della chiesa parrocchiale di Loreto

La chiesa moderna di Loreto

(Fonte: @marioferrara via Instagram)


(Fonte: @marioferrara via Instagram)

L'interno della chiesa moderna

(Fonte: @marioferrara via Instagram)


(Fonte: @andreafoppiani via Instagram)

Alcuni particolari delle forme architettoniche

(Fonte: @andreafoppiani via Instagram)


3^ TAPPA: CHIESA DEL NUOVO OSPEDALE

Si ritorna in sella, verso una nuova meta: la chiesa del nuovo Ospedale.

Riprendi la pista ciclabile che hai preso per arrivare fino alla chiesa di Loreto e, nella zona del Parco di Loreto, troverai l’imbocco del nuovissimo sottopassaggio ciclabile che ti condurrà all’ospedale.

Mentre ti avvicini al nuovo ospedale di Bergamo, noterai con chiarezza la struttura della chiesa, avvolta da tanti pilastrini bianchi (qua puoi vedere un video in anticipo!).

Gli architetti sono gli stessi dell’ospedale, ma hanno deciso di costruire un edificio che si distinguesse nettamente, proprio perché diversa era la sua funzione: non luogo di cura fisica, ma spirituale.

Una scalinata in discesa ti conduce alla chiesa, costruita nel 2014.

I pilastrini creano un corridoio perimetrale che puoi percorrere e che ricordano le colonne che avvolgono le celle sacre dei templi greci, in chiave moderna.

Gli architetti hanno chiamato tre artisti contemporanei a collaborare per le opere d’arte e le decorazioni interne. Sono convinta che il grande fascino di questa chiesa sia dovuto proprio alla grande intesa tra architetti e artisti: il risultato è un luogo di pace ed armonia per i pazienti dell’ospedale e non.

Entra e dimmi se anche tu provi queste sensazioni! Per entrare in chiesa, devi sorpassare il grande portone in legno, realizzato da Stefano Arienti: vi è incisa una croce e sullo sfondo una collina mediorientale della Giordania, fotografata dallo stesso artista. All'interno, le pareti sono ricoperte da una decorazione che evoca un grande giardino: sarà quello dell’Eden, luogo di serenità, o quello degli Ulivi, luogo di sofferenza? È stato realizzato sempre da Stefano Arienti con una tecnica molto avanzata, detta graphic concrete: il disegno dell’artista è stato ingrandito digitalmente e poi trasferito a incisione sul calcestruzzo.

Le tre absidi del presbiterio presentano invece una grande crocifissione di Andrea Mastrovito: devi assolutamente avvicinarti per ammirarla al meglio.

La scena è creata posizionando delle lastre di vetro sagomate e dipinte una davanti all’altra, come in una scenografia teatrale. Una piccola curiosità sul tabernacolo, che è il piccolo globo incastonato nell’abside di destra: pare che mostri il cielo come si vedeva il giorno in cui papa Giovanni XXIII (a cui la chiesa è dedicata) è stato dichiarato santo!

Ritornando verso l’uscita, noterai l’opera del terzo artista, che in realtà è un collettivo di artisti: la Passione dei Ferrariofréres.

Osserva bene questa grande stampa: le stazioni della via Crucis sono ambientate nei luoghi della città di Bergamo e i personaggi sono reali! Si tratta di attori non professionisti e il tutto è un collage fotografico.

In questo modo, è sicuramente più immediato per un paziente (o un suo familiare) pensare che la sofferenza provata da Gesù è vicina a quella che lui sta provando qui in questo momento. Dai infine un ultimo sguardo agli arredi, realizzati assieme agli artisti, e al soffitto, con una copertura a tenda che richiama una nuvola soffice.


L'esterno della chiesa del nuovo Ospedale

(Fonte: Pinterest)


L'interno della chiesa


Alcuni dettagli della Crocefissione di Andrea Mastrovito


Il tabernacolo


Alcuni particolari della Passione di Ferrariofréres ambientata a Bergamo


Un dettaglio dell'architettura visto dall'interno




SIAMO ALLA FINE DEL NOSTRO TOUR DELLE CHIESE CONTEMPORANEE

Il tour finisce qua! Ora ti lascio dei consigli per rilassarti dopo la visita o per ripartire a caccia di chiese contemporanee, nonchè le informazioni relative agli orari di apertura delle chiese e gli spostamenti senza la bici.

PER CHIUDERE IN DOLCEZZA..

Siamo a Treviolo, a pochi passi da Bergamo. Qui si trova Cocoon sala da tè, un locale nato da un ragazzo giovane, curioso e intraprendente, il luogo perfetto per premiarti con piatti golosi e ricercati.

Se vuoi saperne di più su questo e su altri locali bergamaschi puoi farlo acquistando l’e-book “Colazione in viaggio” nato dalla mia collaborazione con Marzia di @flavouriteplace!


IN MACCHINA O A PIEDI

Se arrivi in macchina, puoi parcheggiare nel quartiere di Longuelo o nei parcheggi del parco della Trucca o dell’Ospedale. Da lì, inizia il tour verso la chiesa di Longuelo. Puoi anche fare tutto il percorso in macchina: ci sono numerosi parcheggi nelle vicinanze delle chiese.

Se invece vuoi raggiungerle a piedi, considera una ventina di minuti tra una chiesa e l’altra.

ORARI DELLE CHIESE

Sarà forse l’impresa più ardua di tutto il tour riuscire a trovare le chiese aperte contemporaneamente e senza che ci sia una messa celebrata al loro interno mentre le stai visitando!

  • Per la chiesa di Longuelo, questo è il link con i contatti della segreteria parrocchiale: ti consiglio di telefonare per domandare gli orari di apertura (purtroppo il sito indica solo gli orari delle messe).

  • Per la chiesa dell’Ospedale, questi sono gli orari di apertura indicati sul sito dell’Ospedale, ma sempre meglio contattare i frati cappuccini che gestiscono la chiesa per una conferma.

  • Per la chiesa di Loreto, questi sono i contatti dei vari preti: dirigiti sul parroco, don Mario Zanchi, che potrebbe aver voglia di raccontarti qualcosa sulla chiesa dato che l’apprezza molto!

SE TI HO INCURIOSITO..

Vicino al nuovo ospedale, c’è il parco della Trucca: molto grande con tre laghetti, può essere l’ideale per concludere il giro con un pic-nic o una passeggiata autunnale!

Se invece vuoi continuare la ricerca di opere di architettura sacra contemporanea a Bergamo, non ti puoi perdere:

  • La chiesa di Paderno a Seriate: l’architetto è lo svizzero Mario Botta, che potremmo definire un “costruttore seriale” di edifici sacri: ne ha realizzati più di 22 tra moschee, sinagoghe e chiese! Ha un’impostazione geometrica che ricorda la chiesa di Loreto del Gregotti.

  • La chiesa di Grassobbio: finalmente un'opera di un'architetta bergamasca, Anna Mologni! La spaccatura in vetro in facciata da cui emerge una croce annuncia chiaramente la funzione del luogo e il messaggio evangelico al passante.

  • Se ti è piaciuta la chiesa di Pizzigoni, potresti vederti quelle di Vittorio Sonzogni che riprende l’uso delle volte a paraboloide iperbolico: matematica pura che diventa realtà! Si trovano nel quartiere di Monterosso, a Castro e a Zogno.

  • La chiesa di Campagnola: Cesare Rota Nodari interviene sui ruderi di una chiesa mai terminata a causa della guerra, inserendo il nuovo sulla vecchia struttura esistente.

  • Il nuovo complesso parrocchiale di Cavernago: è recentissimo, del 2018. Come per la chiesa dell’ospedale, la bellezza dell’interno è dovuta alla collaborazione tra l’architetto Paolo Belloni e l’artista Gianriccardo Piccoli.


 

Ti è piaciuto il mio tour? Io, ancora una volta, sono stata felicissima di raccontartelo! Ti ricordo che questa è la seconda parte di una rubrica che avrà spazio sul blog della Margì per tre mercoledì! Non perderti la prossima ed ultima proposta, ritorneremo a viaggiare in provincia di Bergamo! Se conosci qualcuno a cui potrebbe interessare, inoltragliela!

Oppure il mio consiglio è sempre di iscriversi alla newsletter della Margì per ricevere sempre nuovi contenuti in anteprima (puoi farlo qui!). Se ti è piaciuta questa idea, condividi questo post con chi vuoi, anche sui social!

Ma soprattutto, se ti va, scrivici cosa ne pensi! Saremo felici di leggerti!!!

Non so te, ma io #domenicavadoa..  Vieni anche tu?!

Comments


bottom of page