Mi chiamo Nadia
e sono una guida davvero alternativa
Svolgo una professione che, ammettiamolo, si scontra con la dura realtà: la guida turistica non è molto amata dalle persone!
“Le visite guidate sono noiose”
“A scuola ci obbligavano a seguirle in gita”
“Le guide sono vecchie e usano termini incomprensibili”
Ho cercato punto per punto di scardinare queste consapevolezze. Non perché non fossero vere, ma perché il modello di guida canonico purtroppo corrispondeva perfettamente a queste lamentele.
E sai come ci sono riuscita? Molto semplice: ho scelto di essere il più possibile aderente ai miei valori e ai miei gusti: se non piace a me, non piace nemmeno agli altri. Dopotutto anche io pronunciavo quelle frasi di lamentela!
I miei tour sono leggeri, curiosi, freschi! Non ti ammorbo con conoscenze che ormai possiamo avere tutti nel palmo della mano con uno smartphone!
Durante le mie visite viaggiamo nella storia con l'immaginazione, ci figuriamo come doveva essere la vita secoli fa, ti spiego gli ingranaggi più complessi della storia, i cui segni sono ancora evidenti attorno a noi. Ti racconto perché oggi Bergamo è così, scavando nei suoi strati e nella sua vita millenaria, rileggendo le pagine della sua storia senza dare nulla per scontato, anche per te che magari non sai nulla della mia città!
Sono una guida per viaggiatori, non per turisti.
Una guida di Bergamo alternativa
Le mie passeggiate sono a piedi, lente, silenziose: entriamo in punta di piedi in questa città che ci accoglie, perché ne siamo ospiti.
Accettiamo l'auto che passa, il cane che abbaia, la pioggia, le campane, le urla dei bimbi, i senzatetto, le crepe nei muri: dobbiamo essere grati a questa città che ci sta aprendo la porta di casa sua con umiltà e sincerità, senza impalcature e sovrastrutture per celare la sua vera identità.
I miei tour sono sostenibili, non lasciamo impronte. Non amo i tour numerosissimi, sia perché adoro conoscervi e dialogare con voi, sia perché meno siamo meno impatto abbiamo sulla città.
È una relazione che si intesse tra di noi e con l'ambiente che ci circonda, con consapevolezza, attenzione, vicinanza.
Evito i luoghi affollati, gli orari di punta, i percorsi standard. Con la mia guida ti ritroverai in strade nuove, ti sentirai in una città diversa, ma non ti sentirai senza bussola: avrai sempre me al tuo fianco!
Sono una ragazza a cui piace il gelato, a cui piace andare alle mostre da sola all'ora di pranzo, a cui piacciono i souvenir di viaggio, magari quelli artigianali comprati in una piccola bottega, ma soprattutto a cui piace vedere gli occhi dei suoi viaggiatori che si illuminano e si meravigliano di fronte alla bellezza e alla scoperta!
La Margì è tutto questo e molto di più!
Ora tocca a te: vieni in viaggio con me?
I miei tour a Bergamo
Mi vergogno un po' a dirlo, ma tutto è iniziato un po' per caso, anche se rileggendo la storia della mia breve vita, devo ammettere che il caso non esiste e forse era destino.
Frequentavo il DAMS di Bologna, indirizzo Arti Visive. Avevo deciso di svolgere lo stage curriculare a casa, a Bergamo, presso la GAMeC, la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea. Ero ovviamente uno stage non retribuito, ma la mia responsabile mi propose, al termine del tirocinio, di collaborare con il Museo in occasione di un mostra: avrei dovuto svolgere una serie di visite guidate a delle classi scolastiche. Mai avrei pensato di accettare un mini impiego del genere: io che faccio la guida, nemmeno per sogno. Ma in questo modo mi sarei ripagata i biglietti dei treni.
Così ho accettato, e sì, mi è piaciuto da matti!!
Ma non ero convinta fosse la mia strada. E così sono passati anni, l'Erasmus a Barcellona, la Specialistica in Arte Contemporanea sempre a Bologna, e poi la fatica di trovare un impiego in ambito culturale.. e i tanti, tantissimi tentativi di intraprendere strade diverse.
In questo marasma di intenti, mi sono iscritta al Corso per abilitarmi come Guida turistica di Bergamo: “Sai che c'è? Io ci provo!”.
E stato mooolto impegnativo: un anno di corso e un anno di studio matto e disperato. Dopotutto ero stata sei anni lontana da Bergamo e praticamente era una città che non conoscevo! Tutti i weekend andavo alla scoperta di un pezzettino di provincia, le sere in settimana salivo in Città Alta e andavo a scoprire vicoli e luoghi che non conoscevo, di giorno mi chiudevo in biblioteca e sfogliavo centinaia di migliaia di pagine.. ma alla fine ne è valsa la pena e mi sono abilitata!
Ma nel frattempo mi hanno assunto in un'agenzia di comunicazione e l'abilitazione sai che fine ha fatto? È rimasta nel cassetto per ben quattro anni. Finché il fatidico “caso” mi ha rimesso di nuovo in carreggiata, alla fine del 2017, ridandomi la possibilità di riflettere su ciò che stavo facendo, evidenziandomi quanto mi stavo allontanando da quella laurea, da quella passione, dai miei valori.
Ho impugnato il mio patentino di guida turistica, ho lasciato il lavoro fisso e ho aperto partita IVA!